17 Maggio 2023

Scarpe antinfortunistiche: come sceglierle e evitare dolori ai piedi

Come scegliere le scarpe antinfortunistiche e non avere male ai piedi

Quando si dice scarpa antinfortunistica si dice sicurezza; il primo pensiero che si palesa nella nostra mente all’idea di una calzatura da lavoro è quello di protezione e non certo di comodità. Utilizzare, però, per diverse ore della propria giornata delle scarpe scomode può rivelarsi un problema che, con il passare del tempo, si riflette anche sul piede con l’insorgere di patologie quali ad esempio talloniti o alluce valgo. Come fare quindi ad abbinare comfort e sicurezza in una scarpa antinfortunistica? Scopriamolo insieme in questo articolo.

Come è fatta una scarpa antinfortunistica

Le scarpe antinfortunistiche si suddividono in categorie di protezione, ma tutte hanno una caratteristica comune ovvero quella di essere dotate di un puntale d’acciaio o di materiali compositi a protezione delle dita dei piedi; a seconda del grado di sicurezza, poi, possono presentare:

  • una calotta in zona del tallone con assorbimento di energia e proprietà antistatiche;
  • una soletta realizzata con una lamina metallica antiperforazione in acciaio o in tessuto e kevlar, una particolare fibra sintetica elastica ed estremamente resistente utilizzata anche per creare i giubbotti antiproiettile;
  • una tomaia trattata a seconda del livello di sicurezza necessario;
  • una suola dotata di tacco e particolari rilievi antiscivolo.

Si può quindi dire che un tratto distintivo di questa tipologia di calzature sia la rigidità, un fattore che aumenta in base all’utilizzo delle stesse.

Non dobbiamo dimenticare, infatti, che le scarpe antinfortunistiche vengono utilizzate anche da medici e infermieri e, in questo caso, la comodità è d’obbligo.

Il materiale delle scarpe antinfortunistiche

A determinare il grado di sicurezza e di comodità di una scarpa antinfortunistica è sicuramente il materiale di cui è composta. Le parti che abbiamo descritto nel precedente paragrafo presentano tutte materiali differenti e fondamentali nella determinazione dell’acquisto delle calzature antinfortunistiche. Vediamole nel dettaglio.

Punta

Il materiale di cui è composto il puntale è probabilmente l’aspetto più importante da valutare poiché le dita sono la parte più fragile dei piedi. Possiamo trovare scarpe con puntale in acciaio, in alluminio, in materiale composito e altro.
La punta in acciaio è quella che garantisce la maggior sicurezza contro urti o cadute di oggetti sui piedi, ma è anche la più pesante; con il tempo l’acciaio è stato sostituito da materiali più leggeri, come il composito, il kevlar, la fibra di vetro o la plastica, che permettono maggiore libertà alle dita dei piedi e le rendono più sensibili alle temperature estreme, sia calde, sia fredde.

Tomaia

A seconda dell’uso che si andrà a fare delle scarpe, la tomaia può avere determinate caratteristiche che permettono di orientarsi verso un modello piuttosto che un altro. Ad esempio, può essere fatta in un materiale traspirante che permette al piede di non sudare eccessivamente. Il tessuto più utilizzato è il poliestere, un materiale sintetico che permette una buona vestibilità.

L’esterno della scarpa dovrebbe inoltre garantire impermeabilità per evitare di bagnare il piede. I materiali più comuni utilizzati nella sua realizzazione sono nylon, gomma, pelle, cuoio, poliestere o scamosciato. L’impermeabilità della scarpa è garantita non solo dai materiali della tomaia, ma anche da quelli di suole e cuciture, che evitano all’acqua di filtrare all’interno della scarpa, lasciando il piede asciutto.

Suola

La suola è un’altra parte fondamentale delle scarpe antinfortunistiche; oltre a determinarne il livello di comfort garantisce anche una maggiore protezione da determinati pericoli. Le suole antiperforazione, ad esempio, sono indispensabili per molti settori professionali. Come è facile immaginare, proteggono i piedi da lesioni causate ad esempio da oggetti appuntiti. Tuttavia, le moderne suole delle scarpe antinfortunistiche non sono più realizzate esclusivamente in lamiera d’acciaio o alluminio. Lo spettro dei materiali va dal kevlar alla gomma, che offrono il vantaggio di essere leggeri, flessibili e di isolare il piede dal freddo e dal calore. Dal momento che queste calzature servono a prevenire eventuali incidenti, un altro aspetto importante può essere la resistenza allo scivolamento. Le suole antiscivolo sono di solito in gomma o TPU e hanno delle scanalature che assicurano un maggiore attrito con il pavimento.
Le scarpe con suole antistatiche sono invece consigliate a chi lavora a contatto con fonti di elettricità, come operai, meccanici, ma soprattutto elettricisti. I requisiti delle scarpe antistatiche sono le suole conduttive (che permettono di dissipare la carica elettrostatica) e l’assenza di parti in metallo.

Lamina

Alcuni modelli di scarpe antinfortunistiche sono provvisti di uno strato di protezione ulteriore costituito da una lamina d’acciaio o di tessuto resistente. Si tratta della lamina antiperforazione, che in aggiunta alla suola offre una protezione maggiore ai piedi da oggetti appuntiti o affilati come ad esempio i chiodi.

Come rendere comode le scarpe antinfortunistiche

Come ribadito più volte nel corso di questo articolo, le scarpe infortunistiche, specialmente quelle con punte in acciaio o suole rinforzate, potrebbero provocare dolori ai piedi di diversa natura; da un lato il mal di piedi può essere dovuto alla rigidità della suola che impedisce il normale movimento del piede, dall’altro a rinforzi presenti su punta e tomaia. Per rendere le scarpe antinfortunistiche più comode e ridurre il mal di piedi durante le giornate di lavoro, il consiglio principale è quello di inserire all’interno della scarpa un plantare ammortizzato, ad esempio uno in gel o schiuma. Un’altra possibile accortezza è quella di indossare calzini molto spessi ma elastici, in modo da ridurre il contatto tra il piede e le parti rigide, come punta o tomaia ammortizzata.