06 Settembre 2023

Start booster: che cos’è e come funziona

E’ un episodio che è tristemente capitato a tutti almeno una volta nella vita: la chiave che gira nel pannello di accensione, il motore che borbotta e l’auto che, nonostante svariati tentativi, non solo non parte ma smette di dare “segni di vita”. L’esaurimento della batteria è un inconveniente di cui ciascun “pilota” farebbe volentieri a meno. Ecco perché dotarsi di un booster o avviatore d’emergenza è una soluzione salva vita da tenere sempre presente. Ma che cos’è uno start booster? Lo vediamo proprio in questo articolo.

Starter per automobili: che cos’è

Uno starter per auto è un accumulatore portatile completo di cavi da collegare alla propria vettura in caso di emergenza. Una sorta di “powerbank” in grado di rianimare la batteria quel tanto da non lasciarci completamente a piedi prima del suo effettivo ricambio e che ci evita di dover chiamare d’urgenza un carroattrezzi.

L’avviatore d’emergenza è formato da un’unità centrale (più o meno grossa a seconda della capacità) e da alcuni cavi di ricarica e morsetti.

Quando l’auto è in panne a causa di un’avaria alla batteria, è sufficiente sfoderare l’avviatore, collegare la pinza rossa al polo positivo e quella nera al polo negativo dell’auto, e infine accendere il motore. A differenza di un powerbank tradizionale, tuttavia, il booster non consente di ricaricare la batteria; il suo lavoro si limita a fornire la “spinta” per avviare la marcia nei casi di emergenza. Nel caso la vettura non voglia proprio saperne di riprendersi, dopo aver atteso qualche minuto si può ripetere l’operazione. Se dopo aver provato più volte nemmeno l’intervento dello starter si rivela provvidenziale allora è davvero necessario l’intervento di un meccanico.

Avviatore auto: tre tipologie disponibili

Esistono diverse tipologie di start booster anche se sono tre i tipi di avviatore auto maggiormente utilizzati: longitudinali, trasversali, misti. I booster longitudinali regolano solo la tensione di esercizio, laddove i trasversali controllano la ripartizione dei carichi elettrici su diverse linee; i misti, invece, gestiscono entrambe le funzioni. Nel “momento del bisogno”, ovvero come abbiamo visto poc’anzi quando una batteria non permette all’auto di partire correttamente, basta prendere il booster carico, collegare correttamente i classici cavi rispettando la polarità, accendere il booster e provare ad avviare la vettura.
Nel giro di pochi secondi, l’auto dovrebbe riprendere la sua solita vitalità; a questo punto si possono staccare i cavi facendo attenzione dal momento che si maneggia corrente elettrica e riporre il booster al suo posto. Un’accortezza: il booster deve sempre essere carico: prima di lasciarlo in auto la prima volta, e dopo ogni utilizzo, è dunque bene collegarlo a una presa elettrica per avere sempre la carica al 100%.

Start booster: come sceglierlo

Lo start booster è un prodotto che non presenta in linea di massima problemi di incompatibilità; tuttavia ci sono accortezze che è meglio seguire prima del suo acquisto. La prima cosa da verificare è la potenza dello start booster; sulla confezione bisogna prestare attenzione a tre fattori:

  1. mAh (milliampereora): capacità della batteria. Gli avviatori hanno una batteria ricaricabile, la quale ha una propria autonomia che dipende dalla capacità (mAh). Perché l’avviatore sia efficiente è bene che la batteria abbia un livello di carica superiore al 60%. Di solito le aziende indicano le caratteristiche del prodotto, specificando il numero di avviamenti al motore che è possibile effettuare.
  2. A (ampere): corrente di picco. Si tratta del valore massimo di corrente che può fornire l’avviatore alla batteria della macchina in un breve lasso di tempo, per avviare il motore. Il valore può variare tra i 200 A e i 2000 A, ma può essere anche superiore se le destinatarie sono auto di grande cilindrata. Meglio scegliere un avviatore con una corrente di picco superiore a quella della batteria del veicolo.
  3. V (volt): tensione di uscita Gli avviatori hanno solitamente un’uscita a 12 V, ma possiamo trovare anche avviatori con una tensione superiore, adatta alle cilindrate più elevate.

Per auto medio-piccole, qualunque modello potrà sostanzialmente fare al caso nostro; per grosse cilindrate, fuoristrada, camion o veicoli industriali scegliete un booster di potenza adeguata.

Un’altra caratteristica a cui prestare attenzione è quella della versatilità: l’esempio del powerbank non è stato fatto a caso. E’ possibile utilizzare un booster anche per ricaricare telefoni, tablet o navigatori satellitari. Molti modelli, infatti, includono anche porte USB adatti proprio a questi dispositivi.

Passiamo quindi alle funzioni Extra: alcuni modelli dispongono anche di torcia elettrica a LED che può rivelarsi provvidenziale di notte e in luoghi bui. Altri invece supportano i mini-compressori per gonfiare le ruote, oppure includono addirittura un martello di sicurezza.

Infine, le dimensioni: i modelli più piccoli possono essere riposti nel tradizionale vano portaoggetti occupando quindi pochissimo spazio; per altri, invece, più potenti e complessi occorre il bagagliaio.

Avviatore auto: quanto costa

Il prezzo di uno start booster può variare molto in base alla sua potenza e dimensione; si va dai 40 euro ai 2400 euro dei più equipaggiati. Il costo dipende ovviamente dalla loro capacità e dalla qualità dei loro materiali: per un uso saltuario e non professionale si può tranquillamente rimanere al di sotto dei 100 euro e acquistare comunque un buon prodotto, un booster in grado di avviare senza problemi la maggior parte delle batterie auto in circolazione. Alcuni di loro, inoltre, come detto precedentemente possono diventare dei giganteschi powerbank, offrendo una versatile porta USB in grado di fornire energia a diversi dispositivi.

Start booster: dove comprarlo

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